La Fabrica dei Corpi

La Fabrica dei Corpi - Vesalio e l'anatomia per la cura” - Prodotto dal Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità pubblica dell’Università degli studi di Padova, lo spettacolo si inserisce nel calendario degli eventi per gli 800 anni dell’Ateneo patavino.

Lo spettacolo, ultima produzione di TOP – Teatri Off Padova, trae forte ispirazione da una figura di primo piano della storia dell’Università degli studi di Padova, ancora poco conosciuta ai più: Andrea Vesalio, ovvero il “padre dell’anatomia”. Ed è insieme un omaggio all’Ateneo, simbolo e spazio di libero pensiero anche in un ambito di studio e di ricerca, quello della medicina, che lo ha reso e tuttora lo rende celebre nel mondo.

Il progetto nasce dalla penna di Ernesto Milanesi, giornalista e scrittore, e dalla sperimentazione condotta da TOP per indagare quale relazione sia possibile tra umano e macchina e, al contempo, fra linguaggi artistici e nuove tecnologie. In scena Loris Contarini e Gianni Bozza; video di Raffaella Rivi e musiche di Paolo Valentini; abiti di scena di Cast Bolzonella. Regia di Loris Contarini ed Erica Taffara.

Binario Vivo

“Binario Vivo” racconta un incredibile fatto di cronaca avvenuto nell’agosto 2015: l’attraversata a piedi del sudanese Abdul Rahman Haroun lungo l’Eurotunnel ferroviario della Manica per raggiungere l’Inghilterra. Nessuno ci è mai riuscito prima, nessuno è uscito vivo, camminando dentro il tunnel al buio, a fianco dei treni che sfrecciano a elevata velocità e a pochi centimetri dai cavi dell’alta tensione. Gesta che ricordano quelle di Filippide dopo la battaglia di Maratona, e la vicenda di Enea, primo profugo della nostra storia, due eroi tenaci dell’epopea classica evocati dallo spettacolo.

“Binario Vivo” consegna allo spettatore parole, suoni, immagini e soprattutto la narrazione epica di quelle giornate d’agosto in cui il mondo, in vacanza, è cambiato senza accorgersene.

Nove Raixe

Lo spaesamento è sentire smarrimento.
E quando si è spaesati qualcosa si è perso: i punti cardinali, i riferimenti, la strada e la direzione, la casa e le radici... Si è disorientati e più soli in questa condizione. E perciò ha più significato incontrarsi, e incontrare la poesia, le parole, le storie, perché servono a ritrovare casa e radici.
La poesia di Andrea Zanzotto e l’opera di Luigi Meneghello sono tutto questo: punti cardinale, strada, casa, lingua, identità, radici.
A cento anni dalla nascita del poeta di Pieve di Soligo e dello scrittore vicentino, lo spettacolo è un tentativo di capire il presente di un territorio, il Veneto, attraverso le loro parole e la loro poesia, affiancate qua e là alle parole di uno scrittore contemporaneo di questa nostra terra:
Massimo Carlotto. Come dice Meneghello in quello strepitoso libro che è “Libera nos a Malo”: “Ci sono due strati nella personalità di un uomo: sopra, le ferite superficiali, in italiano, in francese, in latino; sotto, le ferite antiche che rimarginandosi hanno fatto queste croste delle parole in dialetto.” Identità, civiltà, lingua non sono e non possono essere punti cardinali se non hanno, a loro volta, radici profonde e forti in un luogo dove ricordare «che esiste il sublime». Un Luogo che «per risaltare gli antichi splendori e accogliere vie di beltà» - secondo le meravigliose parole di Zanzotto - non può che ricorrere alla poesia, alle storie e a chi dà loro voce per provare a riorientarsi, a ritrovarsi. Quel Luogo per noi è il Teatro. Una società senza Teatro è una società smarrita, “spaesata” appunto.

Le Allegre Comari di Windsor

L’idea di festeggiare i 400 anni dalla morte di W. Shakespeare con le Allegre Comari è arrivata grazie alla splendida traduzione di Alessandra Petrina, docente di Letteratura Inglese all’Università degli Studi di Padova, che ha ridato corpo e vivacità ad un testo che necessita di un “trattamento” particolarmente esperto per far rivivere le atmosfere allegre ma allo stesso tempo tragicomiche dell’originale inglese.
I diversi piani del nostro lavoro si svelano anche attraverso i palesi e continui richiami alla Commedia dell’Arte, ad un gioco teatrale sempre rivelato. Gli attori/personaggi, tranne uno, unico prigioniero del destino a lui riservato, entrano ed escono dalla scena apertamente, senza la presenza di quinte o sipario a nasconderne il trucco.

Cassandra

Cassandra, raccontando sé stessa, svela la storia di una guerra che si poteva evitare ed il suo epilogo, che culmina con l'affermazione definitiva di una cultura patriarcale, sotterrando per un po' di secoli quella cultura matriarcale di cui Cassandra porta oggi la voce. Quando nella società la voce di uomini e donne avrà uguale peso, cesserà il dirompente tono profetico di Cassandra poiché la sua funzione avrà una svolta, rimarrà solo una testimone della storia. Ma fino ad allora la fiamma del suo mito arderà ancora dentro di noi.

Nel bosco

”Nel bosco” è ritenuto il capolavoro del periodo intermedio dell’attività di Akutagawa. Nel racconto, inserito all’interno della raccolta “Rashomom”, l’autore giapponese esprime diffidenza e sfiducia verso gli uomini e sospetto verso la vita, prendendo spunto dalla testimonianza di più persone implicate in un delitto, che di questo danno versioni contrastanti. Lungi dal fornire una soluzione chiarificatrice, lascia al lettore ogni possibilità di scelta: ogni confessione è ugualmente credibile e nello stesso tempo e con altrettante buone ragioni, non credibile, prova evidente delle difficoltà che sovente nella vita si frappongono alla comprensione della verità. Da quest’opera il regista Kurosawa trasse la trama del film Rashomon che vinse nel 1951 il premio cinematografico Leone d’Oro a Venezia.

Prendendo spunto dal racconto di Akutagawa, Pierantonio Rizzato, crea il “primo studio” per una performance teatrale che, anche attraverso il gioco di contropiede dell’ironia, mantiene inalterato lo spirito e l’atmosfera del racconto originario. Ma è attraverso un occhio maggiormente corrosivo e critico nei confronti dell’essere umano contemporaneo che, però, mette in evidenza contraddizioni, egoismi, personalismi, tipici della nostra epoca moderna.