Sul palcoscenico del Teatro Area Nord di Napoli, giovedì 7 novembre alle 20.30, TOP – Teatri Off Padova riproporrà “Antropocene. VajontS 23”. Lo spettacolo si inserisce nel palinsesto della rassegna annuale “Area Nord in Festival”, e più precisamente nel programma del progetto “Storie dal Wasteocene: l’era degli scarti”, organizzato da Teatro Area Nord, CNR-ISMed, Università della Calabria e Università di Catania: tre giorni di teatro, musica e dibattiti sul tema del cambiamento climatico e dei conflitti ambientali.
Produzione di TOP, “Antropocene. VajontS 23” è un adattamento drammaturgico di Pierantonio Rizzato, da testi di Marco Paolini, Piero Ruzzante, Antonio Martini, ed Ernesto Milanesi, nonché da “La tragedia del Vajont, ecologia politica di un disastro” di Marco Armiero (G. Einaudi editore), tra i curatori di “Storie dal Wasteocene”. Lo spettacolo ha visto il suo debutto un anno fa, a ottobre 2023, in occasione dell’azione corale di teatro civile “VajontS 23”, nata da un’idea di Marco Paolini per Fabbrica del Mondo e realizzata da Jolefilm, con la collaborazione di Fondazione Vajont.
In scena Pierantonio Rizzato, nel ruolo di protagonista, Loris Contarini e Gianni Bozza, insieme al musicista Paolo Valentini, e al “coro” composto da alcuni giovani studenti dell’Università degli studi di Padova; la regia è di Erica Taffara.
Al centro la storia di Lorenzo Rizzato, teatrante e padre del “nostro” Pierantonio, che al tempo del Vajont (ossia della progettazione e della costruzione dell’immane opera come dell’annunciata tragedia) lavorava come “tecnico disegnatore avventizio” all’Istituto di Idraulica dell’Università di Padova, …e scelse di non voltarsi dall’altra parte. Una storia di disobbedienza civile e responsabilità etica, che resta ancora ai più poco nota. Dagli armadi degli uffici universitari in cui lavora, Rizzato il 12 ottobre 1963 sottrae copia di alcuni documenti che hanno poi dimostrato come fossero noti i rischi di quell’opera e la pericolosità oggettiva della frana già in movimento. Con quel gesto, che cambiò la vicenda del Vajont ma anche la sua vita, il “cittadino” Lorenzo Rizzato scelse di non far finta di nulla e di infrangere la legge assumendosene i rischi. Ne seguirono per lui la perquisizione domiciliare e l’arresto, pochi giorni dopo, e sette giorni di detenzione a Piazza Castello, a Padova, l’allontanamento dal posto di lavoro per quattro anni con una decurtazione dello stipendio che pesò in misura consistente sulla famiglia: la moglie, una figlia piccola e poi un bambino in arrivo, Pierantonio appunto. Infine il processo, teso chiaramente non tanto a colpire “un ladro”, quanto piuttosto a intimidire politicamente chi avesse avuto voglia o intenzione di far luce sulla verità.
Evento ad ingresso gratuito. Per info: 0815851096/0815514981 o teatriassociatinapoli@gmail.com.