Ancora una volta teatro d’impresa! Venerdì 27 maggio, nel foyer del teatro Verdi di Padova, siamo stati form-attori ad una masterclass sul tema del teatro d’impresa, organizzata per concludere il progetto PIC (Patrimonio Industriale Contemporaneo) promosso dal Centro Aiku dell’Università Ca’ Foscari. Ancora una volta, dunque, a condividere le strutture del nostro mestiere con le aziende, a mettere in pratica questo metodo che applica le tecniche teatrali alla formazione nelle imprese, a riflettere su questo tema che sta catturando l’attenzione degli esperti sia del management che della pedagogia.
Anche in questa occasione il pubblico di partecipanti era eterogeneo, sia perché proveniva da diverse realtà aziendali, sia perché includeva futuri titolari, dipendenti, persone alla ricerca di nuovi stimoli, qualcuno semplicemente incuriosito dal tema; ma anche stavolta il teatro ha saputo fare da collante, ha unito il gruppo ponendo tutti sullo stesso piano, in un clima di fiducia e condivisione. Durante lo stage abbiamo invitato i partecipanti a mettersi in gioco attivamente, lavorando sull’uso del corpo e della voce e facendo scoprire l’importante ruolo che questi aspetti di noi assumono nella comunicazione. E, come sempre, non sono mancati gli esercizi di improvvisazione per allenare l’importantissima risorsa che sta dentro ciascuno di noi: la creatività. Sviluppare questo aspetto può diventare essenziale nella vita lavorativa per trovare nuove soluzioni, gestire gli imprevisti, “rovesciare” le situazioni. Proprio come ha affermato il professor Panozzo, docente del Dipartimento di Management a Ca’ Foscari che ha introdotto la masterclass, il teatro si sta rivelato strumento potente nelle organizzazioni perché dà senso alla vita organizzativa. Fare impresa è tutta una questione di ruoli, di dire le cose giuste nel momento giusto, proprio come su un palco. È per questo che il teatro aiuta a capire le organizzazioni in modo più profondo, perché ne è analogia. E fare teatro d’impresa significa anche avere l’occasione di guardare, scrutare l’organizzazione da una prospettiva alternativa, spostando il normale punto di vista. I linguaggi teatrali, proprio come quelli artistici e poetici, sono per l’azienda strumenti di esplorazione della vita organizzativa tanto quanto i dati raccolti da interviste e questionari.
A rendere fruttuoso questo metodo vi è anche il grande valore formativo del teatro. Nel suo intervento introduttivo Monica Fedeli, prorettrice con delega alla Terza Missione e rapporti con il territorio per l’Università di Padova e pedagogista specializzata nell’apprendimento degli adulti, ha valorizzato il teatro come esperienza che genera apprendimento, capace di promuovere lo sviluppo di nuove competenze in modo alternativo ed efficace. Il teatro offre l’opportunità di andare oltre la comfort zone e di scoprire reazioni emotive, insegna a saper ascoltare e a relazionarsi meglio. Apprendere non significa solo ascoltare passivamente un formatore in un’aula, oggi dobbiamo iniziare ad abbracciare l’idea che apprendere con passione, apprendere partecipando e divertendosi è molto più efficace, anche nella formazione degli adulti. Ecco perché il teatro si rivela strumento ideale. E ancora una volta, in occasione di questo laboratorio, ne abbiamo avuto conferma!