SECONDARIA II° GRADO

MUSEUM ALIVE

Valorizzare i luoghi della cultura – far crescere pubblici consapevoli 


 A chi è rivolto: Scuola primaria e secondaria di I e II grado. Gruppi di circa 25 bambini/ragazzi (gruppo classe) e il giorno della performance alle loro famiglie (bambini, adulti, anziani di tutte le nazionalità)

Durata: 8 incontri per un totale di ore 17

Spazi e materiali: Aula sgombra o palestra o auditorium

Obiettivi: Valorizzare e fare conoscere in maniera attiva e partecipata il museo e il suo contenuto materiale e immateriale a pubblici differenti per età, provenienza culturale, sociale ed economica. Dare il via a un nuovo modo di vivere il museo, dialogando con esso attraverso una ulteriore forma d’arte  necessariamente live come il teatro.

Costo: € 1.600,00 (+iva 22 %)

MUSEUM ALIVE. Valorizzare i luoghi della cultura – far crescere pubblici consapevoliè una ideazione di TOP Teatri Off Padova, capace di rivolgersi a pubblici eterogenei, attivando simultaneamente differenti settori, dalla valorizzazione del patrimonio storico artistico alla formazione, dall’arte teatrale alla circolazione di saperi e creazione di nuove idee, dall’inclusione sociale al rafforzamento dell’identità e appartenenza ad un territorio. MUSEUM ALIVE offre un percorso formativo, divulgativo, artistico ed emozionale assolutamente unico, la cui finalità è percepire e imparare un modo nuovo e dinamico di incontrare il museo. Lavorare con un gruppo di bambini o ragazzi per giungere a rappresentare una performance all’interno dei musei su tematiche inerenti al luogo e ai suoi contenuti, da presentare ad un pubblico eterogeneo come quello rappresentato dalle famiglie dei partecipanti e ad il tessuto sociale ad essi collegato. 

Nello specifico i partecipanti affronteranno un percorso di 8 incontri per un totale di 17 ore:

1 Incontro: Visita al Museo di riferimento (2 ore): Il gruppo dei partecipanti verrà accompagnato in una “visita informativa-creativa” all’interno del museo con un esperto museale e uno teatrale. Tale appuntamento apre il percorso di conoscenza in modo stimolante per dare il via ad un dialogo nuovo fra l’individuo (bambino o ragazzo), la storia, l’arte, il museo e i suoi contenuti.

6 incontri: Laboratorio teatrale (2 ore per incontro): Sotto la direzione dell’esperto teatrale si elaboreranno gli stimoli e i saperi appresi durante la visita, con discussioni, scrittura di piccoli testi, narrazioni, disegni, l’uso del corpo e della voce fino alla realizzazione di una performance, direttamente nella sede scolastica.

1 incontro: Performance site specific all’interno del Museo (3 ore): aperta a famiglie e pubblico del museo. Questa fase del progetto per i bambini/ragazzi chiude il cerchio, dando loro la possibilità di sentirsi appartenenti al luogo (il museo), esibendosi e diventando protagonisti nella fruizione della cultura. Attraverso una esperienza emozionale ed immersiva gli spettatori riconosceranno nei propri figli un ruolo nuovo di divulgatori di cultura. La Performance sarà coordinata da due esperti teatrali.


SELFIE 

Chi sono gli altri?


A cura di Loris Contarini e Gianni Bozza (attori e formatori)

A chi è rivolto: Gruppi classe in scuola secondaria di II grado

Durata: 2 incontri di 2 ore ciascuno

Spazi e materiali: Aula scolastica

Costo: € 700,00 (+ iva al 10%)

Obiettivi: Stimolare nei ragazzi una riflessione sull’uso delle nuove tecnologie e dei social network (e sulla dipendenza che talvolta ne deriva), in particolare riguardo all’importanza della tutela della propria dimensione personale e privata come parte preziosa di sé, al senso dell’“identità” dell’individuo (se stessi e l’altro), cercando di favorire maggior consapevolezza rispetto a cosa significhi consegnare una parte della propria vita e delle proprie relazioni “reali” alla virtualità incontrollabile della rete.

Il selfie è una forma di autoritratto fotografico realizzata principalmente attraverso uno smartphone o un tablet o una webcam puntati verso sé stessi o verso uno specchio. La funzione tipica è la condivisione dell’immagine sui social network. Cosa succede quando si consegna la propria immagine alla piazza virtuale dei social? Cosa si vuole comunicare e cosa comunichiamo veramente? Con quale consapevolezza? Quali differenze fra la comunicazione “reale” e quella virtuale dei social, così strutturalmente influenzate dalle tecnologie? Dall’emergere di questi contenuti si indaga il concetto di “rete” come collegamento ma anche come trappola possibile: i social come opportunità di relazione ma anche “Luogo della seconda possibilità”, un luogo cioè di riscatto, dove inseguire la “popolarità” attraverso i like, le visualizzazioni, i follower, cioè i parametri con i quali si misura il successo. “Più follower ho più io esisto”, per citare le parole di Anna, una quindicenne incontrata in un nostro laboratorio; il fascino degli “influencer”, moderni modelli e riferimenti: il desiderio di omologazione per sentirsi parte di una comunità e contemporaneamente la necessità di distinguersi, di sognare di diventare un creatore di tendenza, un catalizzatore di follower, uno che “tutti sanno che esiste”.

 L’uso consapevole dei social porta a combattere e prevenire fenomeni di drammatica attualità come cali di attenzione e concentrazione causati dalla necessità di essere costantemente connessi; oppure fenomeni di cyberbullismo, sextying e revenge porn legati alla violazione della privacy e della dignità della persona; e ancora ignoranza digitale, incapacità di riconoscere il vero dal falso (fake news). La possibilità di emanciparsi dalla “sindrome dell’essere tagliati fuori” (FOMO: Fear Of Missing Out) che i social innescano ed amplificano, attraverso una sorta di disintossicazione digitale conseguenza dell’uso consapevole. Il format ideato è quello di uno scambio: da una parte i due conduttori (due attori e formatori, Gianni Bozza e Loris Contarini) portano la loro conoscenza delle strutture della comunicazione e del rapporto con il “sé” che gli attori sperimentano nel loro mestiere e insieme propongono le parole teatrali di grandi autori; dall’altra i giovani portano la propria quotidianità “social”. Abbiamo scelto di farlo attraverso la nostra specificità: il teatro, che è comunicazione, gioco ed esercizio alla consapevolezza e, dunque, strutturalmente perfetto come strumento e linguaggio per affrontare tali argomenti con giovani adolescenti in un contesto di “classe”.

Nel primo incontro in classe, gli studenti sono invitati a scrivere una presentazione libera di sé e quindi a “rappresentarla”, in certo qual modo, davanti ai compagni. Insomma a “farsi un selfie” questa volta senza l’utilizzo dello smartphone o di altro supporto tecnologico, per poi “postarlo” – anziché in una piazza virtuale come la rete – in una piazza reale come quella “abitata” dai loro compagni di classe. Insieme si analizzano poi gli effetti del “condividere” la propria immagine, scoprendo l’unicità di ciascuno attraverso il confronto: tutti uguali dentro la stessa situazione emotiva, tutti diversi nel viverla attraverso la persona che si è.

Nel secondo incontro ai ragazzi sono proposti alcuni selezionati monologhi teatrali sui temi dell’identità, la diversità e della relazione con gli altri. In dialogo con loro, e a partire dai monologhi recitati, si analizza come alcune tematiche che i social ci fanno percepire come tipiche del contemporaneo in realtà appartengano all’umano e siano da sempre centrali. Uno dei monologhi prenderà in considerazione la  “FOMO”, acronimo di ”Fear Of Missing Out” che indica la paura di essere tagliati fuori: ossia quel pensiero costante, dominante in tante persone assiduamente presenti nei social, che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante di quello che stiamo facendo noi, e che ci stiamo perdendo qualcosa.


LA FABBRICA DEI CORPI


PROGETTO IN DEFINIZIONE


AFFECTUS ANIMI 


A cura di Pierantonio Rizzato (attore, regista e drammaturgo) e Paolo Valentini (musicista)

A chi è rivolto: Scuola Secondaria di II grado. Massino 25 ragazzi per gruppo.

Durata: 4 incontri di 2 ore

Spazi e materiali: aula scolastica o auditorium

Obiettivi del laboratorio: sviluppo di una maggiore consapevolezza di se e degli altri; sviluppo di un senso critico sul futuro e le nuove tecnologie “senzienti”; sviluppo di abilità nel campo della scrittura creativa, del video e della creazione musicale.

Costo: € 1.200 (+ IVA 22%)

Il laboratorio prende spunto dallo spettacolo Affectus Animi, risultato frutto di un lungo lavoro in collaborazione con il MUSME di Padova (Museo della Medicina). Il progetto, nato per indagare le emozioni umane, si è sviluppato in uno spettacolo teatrale costituito da un dialogo tra un uomo ed una macchina (un robot), dove i temi del rapporto tra questi due protagonisti spaziano dalla musica, alla letteratura al “sentire” e all’essere entità. 

Il laboratorio intende stimolare gli studenti su alcuni dei temi dello spettacolo “Affectus Animi”: 

  • come immaginiamo il nostro futuro di esseri umani in rapporto alla nuova tecnologia “logica”;
  • come definiamo un essere umano;
  • come definiamo un “anima”;
  • come “musicare” il futuro….

I temi potranno cambiare anche in base agli studenti, o alle esigenze didattiche suggerite dagli insegnanti.

Attraverso l’uso della tecnica teatrale e della musica, i due esperti guideranno i ragazzi alla realizzazione di un piccolo prodotto artistico (video o racconto o corto teatrale) che parli dei temi del laboratorio.

Gli studenti partecipanti verranno suddivisi in gruppi di lavoro con incarichi precisi – chi si occupa della musica, chi della scrittura, ecc. , assecondando predisposizioni e desideri -. Ogni gruppo sarà accompagnato dagli esperti e dopo una prima fase di avvicinamento, discussione dei temi – anche con riferimenti alla letteratura da Asimov a Duglas al Frankenstein di M. Shelley, ecc.- si darà incarico di sviluppo del prodotto artistico che avrà sempre la supervisione degli esperti nelle varie fasi di realizzazione. Si cercherà di organizzare il lavoro senza gravare sul “tempo a casa” degli studenti, agevolando la realizzazione direttamente durante il “tempo laboratorio”.


 I’M 

Diversità in genere


A cura di Erica Taffara (attrice, regista e drammaturga)

A chi è rivolto: Gruppi classe di scuola primaria e secondaria di I e II grado

Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno

Spazi e materiali: aula sgombra o palestra o auditorium

Obiettivo: Accompagnare bambini e ragazzi nell’esplorazione della diversità di genere attraverso il teatro, promuovendo un senso di identità e inclusione

Costo: € 800,00 (+ iva al 22%)

Il laboratorio si propone di creare uno spazio dinamico dove trattare il tema della diversità di genere, regalando al bambino/ragazzo l’opportunità di conoscere se stesso in relazione agli altri, potenziando in questo modo la capacità di riconoscere e apprezzare la propria personalità e unicità, e percepire come “lo sconosciuto” sia un valore aggiunto per la comunità prima che un problema. Guidati da un esperto di teatro i partecipanti seguiranno un percorso di attivazione teatrale fatto di giochi, esercizi fisici e vocali finalizzati a trattare il tema prescelto, in particolare il tema dello “sconosciuto”, inteso come persona diversa da sé, come nazionalità, provenienza culturale e sociale, sessuale, ecc.

Si attuerà un lavoro individuale e di gruppo per indagare la relazione con lo “sconosciuto” in modo circolare: un percorso che parte dall’indagine del sé, per passare allo “sconosciuto” analizzando in primis e sottolineando ciò che ho di simile e che mi accomuna, per arrivare alle differenze, chiudendo poi il cerchio tornando al sé, interiorizzando la possibilità di integrare la propria persona con il “nuovo” che ho incontrato nell’altro, e concludere in modo nuovo: “I’M”.


PER USCIRE DALL’OMBRA


A cura di Erica Taffara (attrice, regista e drammaturga)

A chi è rivolto: Scuola secondaria di II grado. Massimo 20 ragazzi

Durata: 5 incontri di 2 ore ciascuno

Spazi e materiali: aula sgombra o palestra o auditorium

Obiettivi: Esplorare e condividere le emozioni contrastanti degli adolescenti, consentendo di illuminare le sfumature oscure e trasformarle in esperienze più luminose.

Costo: € 800,00 (+ iva al 22%)

Laboratorio teatrale volto a indagare, riconoscere e condividere le paure e le gioie degli adolescenti, per dare l’opportunità di dare luce alle ombre e renderle meno scure.  Un’ombra che protegge, ombra amica indice di identità ma che allo stesso tempo può essere sinonimo di oppressione, reclusione, che inabissa nell’oscurità e nella solitudine. Il percorso pratico che accompagna i ragazzi a lavorare con il proprio corpo e la propria voce li mette alla prova ma allo stesso tempo facilita la esternazione di sentimenti e pensieri. Si lavorerà con musica e giochi di luce immersivi creando un ambiente emozionale. 

Primo incontro: conoscenza e presentazione “teatrale” del laboratorio e dei partecipanti. Esercizi teatrali fisici e vocali individuali con la luce e l’ombra. Piccole improvvisazioni fisiche e vocali.  Riflessioni e brainstorming sul lavoro svolto che mira alla raccolta veloce e senza filtri di idee e stimoli mirate al racconto e la discussione per l’individuazione di temi importanti legati alla luce e all’ombra.

Secondo incontro: Attivazione con esercizi fisici e vocali individuali e di gruppo. Piccole improvvisazioni a tema sui temi individuati sfruttando i saperi teatrali appresi. Dimostrazione ai compagni. Costruzione di piccoli gruppi e impostazione di un testo drammaturgico semplice derivante da parole chiave emerse nel lavoro.

Terzo incontro: Attivazione fisica e vocale. Lettura espressiva. Costruzione di un piccolo testo ed  elaborazione per gruppi di una piccola performance fisica e vocale. Dimostrazione ai compagni del lavoro svolto.  Discussione e considerazioni.

Quarto incontro : Attivazione fisica e vocale. Esercizi fisici e vocali in piccoli gruppi, lettura espressiva e prove.

Quinto incontro: Attivazione fisica e vocale. Prove e dimostrazione dei vari gruppi ai compagni e ad insegnanti. Discussioni e conclusioni


ESPLORANDO LA CULTURA SORDA 

Laboratorio di animazione teatrale in Lingua dei Segni e italiano


A cura di Fabio Zamparo (docente madrelingua LIS certificato RND e performer) e 

Anna Chiara Carlet (ricercatrice di cultura e arte Sorda)

A chi è rivolto: Scuola primaria e secondaria di I grado. Massimo 20 bambini/ragazzi 

Durata: 12 ore suddivise in 5 incontri + spettacolo finale

Spazi e materiali: Aula sgombra o palestra e auditorium per spettacolo finale 

Obiettivo: Far vivere ai partecipanti un’immersione nella cultura Sorda tramite il teatro e la Lingua dei Segni, creando connessioni significative al di là delle barriere linguistiche e aprendo nuove prospettive creative

Costo: € 1300 + rimborso spese

Durante il laboratorio, i/le partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nella cultura Sorda e nell’arte della comunicazione visiva. Ogni incontro sarà guidato dall’insegnante madrelingua LIS, affiancato da un facilitatore della comunicazione per garantire un apprendimento completo. Si tratta di una vera e propria immersione nella cultura Sorda attraverso il teatro e la Lingua dei Segni. L’obiettivo è quello di creare insieme momenti significativi, espressione e connessione attraverso le barriere linguistiche, aprendo nuove prospettive e possibilità creative.

Incontro 1 – Cultura Sorda e origini delle Lingua dei Segni ( 2 ore): In questo primo incontro, esploreremo le radici e la storia delle Lingua dei Segni e della cultura Sorda. Attraverso discussioni e attività interattive, approfondiremo le origini di queste forme di comunicazione e l’importanza di preservare e rispettare la cultura Sorda. Inoltre, praticheremo esercizi che consentiranno ai partecipanti di educare il proprio corpo a riconoscere le vibrazioni sonore, promuovendo un’esperienza sensoriale unica.

Incontro 2 – Scopriamo la LIS (Durata: 2 ore): Nel secondo incontro, entreremo nel cuore della Lingua dei Segni. Esploreremo l’a dattilologia LIS, le basi della grammatica e impareremo a comunicare utilizzando i Segni. Attraverso giochi di ruolo e interazioni  pratiche, i partecipanti avranno l’opportunità di mettere in pratica ciò che hanno imparato, migliorando la loro capacità di comunicare attraverso i Segni.

Incontro 3 – Mettiamo in scena una fiaba in LIS (2 ore): Nel terzo incontro, prenderemo una fiaba selezionata e la tradurremo in Lingua dei Segni. Utilizzando albi illustrati come quelli pubblicati dalla Mason Perkins Deafness Fund o libri bilingue come quelli de Il Treno 33. Il volume prescelto sarà selezionato insieme ai docenti degli istituti scolastici a seconda delle esigenze specifiche. Questo esercizio ci aiuterà a esplorare la relazione tra linguaggio, gestualità e narrazione teatrale.

Incontro 4 – Comunicazione non verbale ed espressività corporale (2 ore): Nel quarto incontro, ci concentreremo sulla comunicazione non verbale e sull’espressività attraverso il corpo. Attraverso giochi e improvvisazioni, esploreremo come il corpo può comunicare emozioni, intenzioni e significati senza l’uso delle parole. Questo ci fornirà nuovi strumenti per arricchire le nostre performance teatrali in LIS e in italiano. 

Incontro 5 – Continuando la Messa in Scena (2 ore): Nel quinto incontro, proseguiremo con la messa in scena. Utilizzando ciò che abbiamo imparato finora, svilupperemo brevi scene teatrali in cui la comunicazione avviene in forma bilingue, quindi in LIS e italiano. Lavoreremo parallelamente sia sugli aspetti visivi e gestuali delle performance che sulla vocalità.

Incontro 6 – Preparazione e Spettacolo Finale (2 ore + spettacolo finale): Nell’ultimo incontro, termineremo la preparazione dello spettacolo e lo metteremo in scena. Utilizzando tutto ciò che abbiamo appreso durante il laboratorio, creeremo una performance coinvolgente e significativa in Lingua dei Segni e italiano, accessibile quindi sia ad un pubblico udente che ad un pubblico Sordo. Questo spettacolo sarà l’opportunità per i partecipanti di dimostrare le loro abilità teatrali e di comunicazione acquisite durante il corso.


UN VIAGGIO NELL’ARTE SORDA 

Alla scoperta del ritmo visivo e del Visual Vernacular 


A cura di Fabio Zamparo (docente madrelingua LIS certificato RND e performer) e 

Anna Chiara Carlet (ricercatrice di cultura e arte Sorda)

A chi è rivolto: Scuola primaria e secondaria di I e II grado. Massimo 35 bambini/ragazzi

Durata: 1 incontro di 2 ore e mezza (È possibile svolgere il laboratorio in maniera più approfondita anche in 3 interventi da 2 ore ( €700 + rimborso spese).

Spazi e materiali: aula scolastica o auditorium con possibilità di proiettare (LIM)

Obiettivo: Promuovere l’inclusione, esplorare il mondo del ritmo visivo e riscoprire la percezione sensoriale

Costo: € 300 + rimborso spese

Con questo percorso laboratoriale, i ragazzi e le ragazze potranno indagare tutti gli aspetti del ritmo e della musicalità legati alla percezione non uditiva. Si dà spesso per scontato che il suono possa essere percepito solo attraverso l’udito, mentre in realtà esso si ripercuote nel corpo umano in modi molto diversi tra loro, a partire dalle vibrazioni fino ad arrivare al ritmo visivo, presente in ogni opera artistica in Lingua dei Segni. I ragazzi e le ragazze potranno quindi intraprendere un viaggio nel mondo della musica visiva stravolgendo completamente la propria prospettiva e giungendo alla sperimentazione di un nuovo modo di sentire.

La struttura dettagliata degli orari dell’intervento è concordabile con gli istituti. Possibilità di comporre gruppi formati anche da classi diverse e adattabile in base all’età dei partecipanti.